Alberto

Chi sono :
Mi chiamo Alberto Frascaroli, ho 53 anni sposato con Elisabetta da 23 anni e ho una figlia di nome Chiara (una “bambina” di 20 anni) sono geometra impiegato nel Comune di Bologna all’interno del settore Lavori Pubblici. Mi considero un semi professionista (non fate facili battute…)

Mi piace il teatro:  
Non lo so, mi verrebbe da dire. Certamente non sono uno di quegli appassionati che va regolarmente a teatro o conosce tutte le commedie di De Filippo a memoria o ha i poster di Eleonora Duse in camera (avevo quelli del bologna bfc…) non sono nemmeno un grande intenditore di nuovi attori emergenti. Quindi, più che altro, non sono… Però… Però ho una piccola capacità innata (trasmessa da mio padre) di raccontare bene storie o storielle. Fin da ragazzo tutti volevano che raccontassi barzellette e mentre anche le ragazze si divertivano, i miei amici cuccavano… ma è tanto simpatico dicevano…
Ecco, per chiudere, ancora oggi quando salgo sul palco, se non muoio dall’angoscia che mi prende prima di fare “quell’ultimo passo”, mi diverto. Mi diverte pensare che la gente si divertirà a quello che dico o attraverso quello che con i miei compagni di avventura faremo insieme.
Ho ancora in mente quello che ci disse una persona prima di cominciare questo cammino, circa 17 anni fa: “attenti a salire su quel palco perchè se vi si attaccata la malattia del teatro non ve la togliete più”

Racconta la tua esperienza nella compagnia Quelli del Terzo Piano:
Entusiasmante, divertente, faticosa e utile
Entusiasmante quando alla fine di una rappresentazione, ci mettiamo tutti in cerchio tenendoci per mano a ringraziare per qualche applauso che arriva.
Divertente durante la scrittura dei testi quando, tra gli autori, fantastichiamo sulle trame delle commedie. Durante le prove quando non ci ricordiamo le battute e qualcuno (di solito Rita) parte con la sua risata contagiosa e irrefrenabile
Faticosa quando si deve rincorrere le persone o si deve uscire a novembre per le prove quando si starebbe volentieri al calduccio con le pantofole
Utile quando a volte a me, a volte ad altri, è capitato che uscire è stato sì un peso ma una volta insieme abbiamo superato i momenti difficili

I personaggi che hai interpretato:

Devo dire che quello che mi ha dato più soddisfazione è stato Filippo ne “Nulla di tutto ciò è quello che sembra”. Perchè mi ha dato modo di interpretare diversi stati d’animo del personaggio
Quello più faticoso senz’altro quello di Rodolfo Martinetti ne “Quell’estate alla pensione Desiree” dove per tutto il tempo dovevo fare una vocina e stare sbilanciato all’indietro per evidenziare la pancia
Un altro che mi è piaciuto molto è l’interprete veneto dipendente comunale addetto ai servizi cimiteriali nella compagnia scalcagnata della commedia “Sarà una tragedia”

Quale, delle commedie rappresentate, preferisci e perché.
Sono affezionato a tutte le nostre commedie, non saprei sceglierne una