Pino Lombardini
Chi sono :
Sono Pino. Ho da poco cambiato datore di lavoro. Adesso sono dipendente dell’Inps. Mi piace questo impiego, non mi chiedono niente, in compenso mi mandano regolarmente lo stipendio. Sono sposato ed ho una figlia.
Mi piace il teatro:
Sono sempre stato affascinato dalle arti visive. Mi piacciono la fotografia, il cinema e il teatro. Del teatro mi piace ciò che accade dietro le quinte, quello che non si vede. Da giovane ho fatto la comparsa in qualche opera lirica al Comunale di Bologna. Mi affascinavano le prove. Mi avvinceva la tensione che si creava e come, piano piano, prendeva corpo l’idea che il regista aveva della scena. Sono le stesse emozioni che regolarmente provo assieme agli amici del Terzo Piano.
Racconta la tua esperienza nella compagnia Quelli del Terzo Piano:
Il mio contributo con Quelli del Terzo Piano è di scrittore dei testi e di regista. Qualche volta ho anche recitato per sostituire qualche compagno impossibilitato a recitare. La scrittura è, per noi autori, un momento davvero divertente. Il testo prende vita da un’idea iniziale che spesso viene cambiata addirittura stravolta. Le modifiche si concretizzano anche durante le prove e qualche volta anche durante gli spettacoli, con grande disperazione del regista che non sa più raccapezzarsi nel testo!
I personaggi che hai interpretato:
Ho recitato in “Scusate il disagio” nella parte del parroco. Avevo voglia di misurarmi con la mia memoria e vedere se ero capace di recitare. E’andata bene anche se i suggeritori erano più preoccupati di me e, a scanso di equivoci, anticipavano tutte le battute. Il gioco di squadra è anche questo! Ho recitato, con mia grande soddisfazione, nella commedia “l’oggetto del contendere”. Uno degli attori è stato messo al tappeto da un’influenza fortissima che gli ha tolto completamente la voce a due giorni dalla rappresentazione. Io le parti le conosco tutte, ma trovarsi a due giorni dalla recita con una parte importante da recitare è stato impegnativo. Anche in questa occasione il gioco di squadra è stato gagliardo, Suggeritori ai quattro angoli, pavimento tappezzato con il copione scritto in grande. Nessuno se ne è accorto. Che soddisfazione!
Quale, delle commedie rappresentate, preferisci e perché.
Sono affezionato a tutte le nostre commedie perché le abbiamo vissute profondamente dalla fase embrionale a quella degli applausi finali. Dal punto di vista della regia trovo che “Nulla di tutto ciò è quello che sembra” abbia un discreto livello, che l’intrigo di “Tutta colpa dei pantaloni” sia coinvolgente per il pubblico che fino alla fine partecipa alla trama. Infine “Un’estate alla Pensione Desirèe” è stata di grande soddisfazione. La riuscita del ballo del secondo tempo è stata,per me, inaspettata. Dopo la perplessità iniziale, tutti gli attori si sono lasciati coinvolgere, liberando qualità finora inespresse. Ora smetto altrimenti vi racconto tutte le commedie!